Il tecnico della riabilitazione psichiatrica è una figura professionale che opera in ambito rieducativo e psicosociale.
Che cosa fa questo professionista sanitario e cosa bisogna studiare per laurearsi in tecnica della riabilitazione psichiatrica?
Continua a leggere per scoprire tutto su questa professione, dal percorso di studi allo stipendio.
Tecnico della riabilitazione psichiatrica
Se non hai tempo o modo di leggere la guida, ascolta l’episodio del podcast sulla professione del tecnico della riabilitazione psichiatrica del canale Passione medicina.
Questa figura è stata istituita con il D.M. 182/2001 che sostituisce il vecchio profilo professionale del tecnico dell’educazione e della riabilitazione psichiatrica e psicosociale. In base a questo D.M. possiamo definire chi è il tecnico della riabilitazione psichiatrica:
il tecnico della riabilitazione psichiatrica è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge, nell’ambito di un progetto terapeutico elaborato da un’équipe multidisciplinare, interventi riabilitativi ed educativi sui soggetti con disabilità psichica.
Nel campo delle scienze della riabilitazione il tecnico riabilitazione psichiatrica, spesso abbreviato in TeRP, aiuta i pazienti con disabilità psichiatriche in modo che possano raggiungere gli obiettivi prestabiliti.
Di cosa di occupa il tecnico della riabilitazione psichiatrica? Ecco quali sono le sue principali mansioni:
● collabora alla valutazione della disabilità psichica;
● valuta le potenzialità del soggetto in cura analizzando i suoi bisogni e le opportunità del suo ambiente familiare e sociale;
● partecipa all’identificazione degli obiettivi da raggiungere in ambito formativo o terapeutico;
● collabora alla formulazione del programma di intervento per il recupero del paziente;
● gestisce interventi di abilitazione o riabilitazione della cura di sé e delle relazioni interpersonali;
● opera sulle famiglie e sul contesto sociale dei soggetti, per facilitare il loro reinserimento nella comunità e sul lavoro;
● partecipa alla valutazione degli esiti del programma rispetto agli obiettivi inizialmente prefissati;
● contribuisce alla formazione del personale di supporto.
Ora che sai cosa fa il tecnico della riabilitazione psichiatrica, scopri la differenza tra questa professione e quella dello psicologo.
Una domanda che gli studenti ci fanno spesso è: qual è la differenza tra psicologo e tecnico della riabilitazione psichiatrica?
Entrambe le lauree sono triennali, ma si basano su modalità diverse di intervento. Lo psicologo è un laureato in psicologia che fornisce un aiuto di tipo non farmacologico basato su colloqui, consulenze e strumenti diagnostici.
Invece, il tecnico della riabilitazione psichiatrica fa parte di una equipe multidisciplinare che può essere coordinata da uno psicologo, ma anche da uno psichiatra o uno psicoterapeuta.
Per diventare tecnico della riabilitazione psichiatrica devi avere un diploma di scuola secondaria, non necessariamente liceale. In seguito, dovrai superare il test di ammissione a professioni sanitarie, iscriverti al corso di laurea triennale in Tecnica della riabilitazione psichiatrica e superare gli esami del corso di studi, compreso quello finale, abilitante alla professione.
La laurea in Tecniche della riabilitazione psichiatrica ha un’impostazione pratica. Infatti, durante il triennio avrai nel piano di studi anche un tirocinio che ti permetterà di svolgere il tuo lavoro in autonomia garantendo alti standard qualitativi.
Cosa fare dopo Tecniche della riabilitazione psichiatrica? Come per tutti i professionisti sanitari, la formazione continua post-laurea è obbligatoria. Inoltre, dopo la laurea triennale puoi decidere di iscriverti al corso di laurea magistrale del tecnico della riabilitazione psichiatrica che è Scienze riabilitative delle professioni sanitarie oppure a un master di 1° livello.
Infine, per poter esercitare dovrai iscriverti all’albo dei tecnici della riabilitazione psichiatrica che in questo caso è la Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, FNO TSRM PSTRP.
Invece, la principale associazione dei tecnici della riabilitazione psichiatrica in Italia è l’AITeRP, ente che cura il coordinamento della rappresentanza dei tecnici di riabilitazione psichiatrica e si occupa anche di formazione e aggiornamento.
Conviene scegliere questo lavoro? Come abbiamo detto anche per altre professioni sanitarie, lo stipendio dipende da tante variabili, come il tipo di struttura pubblica o privata, anzianità di servizio, straordinari e turni.
In Italia, lo stipendio medio annuo del tecnico di riabilitazione psichiatrica è di circa 18 mila euro lordi, più eventuali indennità. Ma un tecnico esperto o in regime di libera professione può arrivare a guadagnare anche molto di più.
Dove lavora il tecnico della riabilitazione psichiatrica? Questa figura è richiesta nei servizi sanitari pubblici o privati, nelle strutture dei dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze, ma anche nelle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza e altri progetti riabilitativi rivolti a tutte le fasce di età nell’ambito della salute mentale.
I laureati in tecniche della riabilitazione psichiatrica hanno sbocchi lavorativi come dipendenti pubblici o privati o come liberi professionisti con la partita IVA.
Il tecnico della riabilitazione psichiatrica trova lavoro facilmente? Secondo alcuni dati di Almalaurea, il 72.7% dei laureati in questo corso a Milano ha trovato lavoro a un anno dalla laurea e il tasso di soddisfazione sul lavoro era di 8/10. Inoltre, per gli effetti della pandemia Covid-19, questa figura potrebbe diventare ancora più richiesta nei prossimi anni.
Le università e i relativi posti sono indicati nel bando pubblicato ogni anno dal MUR. Il bando 2022/2023 dovrebbe uscire a breve.
Per l’anno accademico 2021/2022 i posti per tecnico riabilitazione psichiatrica nelle università pubbliche sono stati 440:
● Bari – 22 posti
● Brescia – 20 posti
● Campania – “L. Vanvitelli” – 20 posti nella sede di Napoli
● Catania – 15 posti
● Ferrara – 46 posti
● Genova – 25 posti
● L’Aquila – 30 posti
● Messina – 30 posti
● Milano – 25 posti
● Modena e Reggio Emilia – 20 posti a Reggio Emilia
● Padova – 26 posti a Rovigo
● Palermo – 15 posti
● Pavia – 15 posti
● Pisa – 20 posti
● Roma “La Sapienza” – 34 posti
● Roma “Tor Vergata” – 20 posti
● Torino – 21 posti a Orbassano
● Trieste – 16 posti
● Verona – 20 posti a Rovereto
Se il tuo scopo è studiare le tecniche della riabilitazione psichiatrica, le sedi sono importanti ma anche le materie che approfondirai per i prossimi anni. Continua a leggere per conoscere il piano di studi di questo corso di laurea nel dettaglio.
Come si svolge la laurea in Tecnica della riabilitazione psichiatrica? Come abbiamo detto, si tratta di una laurea triennale, L/SNT2, con il tirocinio previsto già dal primo anno, per preparare il candidato a svolgere in autonomia la riabilitazione psichiatrica subito dopo la laurea e l’esame di Stato.
I corsi di laurea sono diversi da ateneo ad ateneo, ma con materie simili. Ad esempio, a Milano nel piano di studi del corso Tecnica della riabilitazione psichiatrica le materie sono le seguenti:
● scienze biomediche e della prevenzione sanitaria
● tecniche di comunicazione e psicoterapeutiche
● aspetti organizzativi e giuridici in psichiatria
● riabilitazione psichiatrica dell’età evolutiva
● introduzione alla riabilitazione psichiatrica
● riabilitazione psichiatrica delle dipendenze
● riabilitazione psichiatrica generale
● basi biologiche e morfologiche
● riabilitazione psicogeriatrica
● ricerca in riabilitazione
● tecniche riabilitative
● scienze biomediche
● psicologia generale
● psichiatria
Vuoi diventare tecnico della riabilitazione psichiatrica? L’esame di ammissione a questo corso di laurea è il test di professioni sanitarie, con il compito e la graduatoria diversi per ciascun ateneo.
Quanto è facile entrare a Tecnica della riabilitazione psichiatrica? Questo test non è un’alternativa più semplice a psicologia o facoltà simili. Nel 2021 il numero degli iscritti al test di professioni sanitarie è stato abbastanza alto ed è passato solo un candidato su tre. Dovrai prepararti molto bene per superare l’esame.
Negli anni passati il test di ammissione consisteva in un quiz di 60 domande, ciascuna con 5 opzioni di risposta e i candidati avevano 100 minuti per completarlo.
I quesiti del test di ammissione a professioni sanitarie erano divisi in questo modo:
● 8 domande di matematica e fisica
● 12 domande di cultura generale
● 18 domande di biologia
● 12 domande di chimica
● 10 domande di logica
Nelle università pubbliche la data del test per le professioni sanitarie 2022 è il 15 settembre. Le modifiche previste per il test di medicina potrebbero valere anche per il test delle professioni sanitarie, se così fosse, i candidati troveranno nel test meno domande di cultura generale o addirittura nessuna, sostituite da domande di logica.
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Immagine in evidenza di Polina Zimmerman da Pexels