Conosci la laurea in Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare? Per sapere di cosa si occupa il tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, continua a leggere e scopri le sue mansioni, come diventarlo e lo stipendio di questo professionista sanitario.
Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare
La figura del tecnico perfusionista, TFCPC, è stata istituita dal D.M. 316 del 1998, che lo definisce: l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, provvede alla conduzione e alla manutenzione delle apparecchiature relative alle tecniche di circolazione extracorporea ed alle tecniche di emodinamica.
Infatti, il perfusionista fa parte dell’equipe di cardiochirurgia, che include anche altre figure, quali: il cardiochirurgo, gli infermieri di sala operatoria e l’anestesista.
Ecco quali sono le mansioni del tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare:
● svolge sotto indicazione medica attività operativa e di manutenzione ordinaria delle apparecchiature utilizzate per le tecniche di circolazione extracorporea, emodinamica e assistenza circolatoria;
● offre supporto al personale medico attraverso indicazioni che rientrano nella sua area di competenza;
● è responsabile della corretta applicazione delle tecniche di supporto, dei protocolli di lavoro e delle procedure definite dai dirigenti responsabili;
● collabora alla formazione del personale di supporto e all’aggiornamento del suo profilo professionale;
● partecipa alla programmazione e all’organizzazione del lavoro;
● contribuisce alla ricerca nelle materie di sua competenza.
La circolazione extracorporea di cui si occupa il tecnico perfusionista è una tecnica che permette di ossigenare e pompare il sangue in circolo durante un intervento cardiochirurgico, quando il cuore viene fermato.
I casi nei quali è richiesta la circolazione extracorporea sono tanti. Per esempio, questa metodica si utilizza negli interventi di chirurgia delle patologie cardiache, quando si interviene su una valvola oppure si esegue un bypass, durante i trapianti, in caso di emergenza negli interventi a cuore battente.
La tecnica della perfusione praticata dal tecnico perfusionista serve a trasportare liquidi, sostanze nutritive o farmaci nei tessuti. Ci sono vari modi per eseguirla, per esempio attraverso le punture venose o arteriose. L’obiettivo principale è quello di somministrare i fluidi.
Per diventare tecnico perfusionista bisogna avere un diploma di scuola secondaria superiore, non necessariamente liceale, superare il test di ammissione a professioni sanitarie e immatricolarsi al corso di laurea triennale in Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare. L’esame finale di questo corso di studi è abilitante alla professione.
Inoltre, per diventare tecnico perfusionista a tutti gli effetti, bisogna iscriversi all’albo dei tecnici perfusionisti che fa parte dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, TSRM e PSTRP. Anche a questa figura è richiesta l’Educazione Continua in Medicina, ECM, come a tutte le altre professioni sanitarie.
Come proseguire gli studi dopo la laurea triennale? Il tecnico perfusionista, se vuole insegnare oppure ricoprire ruoli dirigenziali, può accedere ai corsi di laurea magistrale nell’ambito della classe LM/SNT3. Se invece vuole approfondire altri aspetti pratici della professione, può scegliere un master di primo livello.
Lo stipendio del perfusionista varia a seconda del luogo di lavoro, del settore pubblico o privato, dell’anzianità di servizio e di eventuali straordinari o turni.
Lo stipendio medio netto mensile del tecnico perfusionista va da 1.200 a 1.400 euro, ma questa cifra può aumentare con gli anni grazie all’esperienza. Nel Servizio Sanitario Nazionale, l’inquadramento iniziale prevede uno stipendio annuo lordo di circa 17.500 euro, escluse le eventuali indennità.
Dopo la laurea in tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare si trova lavoro? Secondo i dati AlmaLaurea riportati nel Report Mastrillo 2022/2023, il tasso occupazionale del tecnico perfusionista è tra il 42% e il 59%. Ad un anno dal conseguimento del titolo, lavora il 52% dei laureati.
Come altri professionisti sanitari, il tecnico perfusionista può lavorare nelle strutture sanitarie pubbliche o private come dipendente o come libero professionista. Si può occupare di ricerca, insegnamento o, se continua la sua formazione, può ricoprire ruoli amministrativi.
Ecco i settori specifici dove lavora il perfusionista:
● centri di cateterismo cardiaco e emodinamica
● laboratori di ricerca biomedica
● centri per i trapianti di organi
● laboratori diagnostici
● ambito oncologico
● cardiochirurgia
● neurochirurgia
I piani di studio dei corsi di laurea possono variare da ateneo ad ateneo, ma le materie caratterizzanti sono le stesse per garantire uno standard di qualità unico nazionale. Per tutti i corsi è previsto un tirocinio pratico già dal primo anno.
Ecco le materie del piano di studi di questa professione sanitaria previste nel corso attivo a “La Sapienza” di Roma:
● scienze interdisciplinari applicate al sistema cardiovascolare
● tecniche avanzate di perfusione e assistenza meccanica
● basi morfologiche e funzionali del corpo umano
● diritto e organizzazione dei servizi sanitari
● malattie cardiocircolatorie e respiratorie
● diagnostica strumentale cardiovascolare
● tecnologie applicate alla cardiochirurgia
● patologie cardiache in età pediatrica
● promozione della salute e sicurezza
● basi cellulari e molecolari della vita
● scienze tecniche e biotecnologie
● scienze interdisciplinari
● ricerca cardiovascolare
● basi chimiche e fisiche
● primo soccorso
● lingua straniera
● scienze umane
● laboratori
● seminari
● ADE
Per accedere al corso di laurea bisogna superare il test professioni sanitarie. Il test professioni sanitarie non è nazionale, sebbene si svolga nello stesso giorno in tutti gli atenei, di solito a settembre.
La data del test per le professioni sanitarie 2025 nelle università pubbliche non è ancora nota.
I test non sono uguali fra loro, ma simili. Molte università adottano il test CINECA oppure quello Selexi. La prova di ammissione consiste in un quiz di 60 domande, ciascuna con 5 opzioni di risposta di cui solo una esatta. Gli aspiranti studenti hanno a disposizione 100 minuti per completarlo.
Ecco la divisione dei quiz per materia:
● 4 quiz di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi
● 5 quiz di ragionamento logico e problemi
● 23 quiz di biologia
● 15 quiz di chimica
● 13 quiz di matematica e fisica
Il punteggio del test di professioni sanitarie è calcolato nel seguente modo:
● +1,5 punti per ogni risposta esatta
● 0 punti per risposta non data
● -0,4 punti per ogni risposta sbagliata
Per esercitarti rifai i test professioni sanitarie degli anni precedenti. Vai all’archivio test professioni sanitarie. Inoltre, entra nel gruppo whatsapp sulle professioni sanitarie.
Le università per tecnico perfusionista e i posti a disposizione sono indicati nel decreto pubblicato dal MUR ogni anno. Il decreto 2025 non è ancora stato pubblicato.
Per l’anno accademico 2024 i posti per tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare nelle università pubbliche sono stati 236 per UE, ripartiti tra questi atenei:
● Bari
● Catania
● Catanzaro
● Chieti-Pescara
● Genova
● Insubria, sede di Varese
● Milano
● Modena e Reggio Emilia, sede di Modena
● Napoli Federico II
● Pavia
● Politecnica delle Marche
● Roma La Sapienza
● Roma Tor Vergata
● Siena
● Verona
Immagine in evidenza di Robina Weermeijer su Unsplash