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Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva: come diventarlo

Conosci la professione del terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva? Se vuoi lavorare nell’ambito della prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, la laurea in Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva fa al caso tuo.

Continua a leggere per scoprire tutto su come diventare neuropsicomotricista: il percorso di studi, come funziona il test d’ingresso per Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, le mansioni e lo stipendio di questo professionista della salute.

Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva

Chi è il neuropsicomotricista?

Secondo il D.M. 56 del 1997 che istituisce questa figura professionale, il terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, abbreviato in TPNEE, è:

“l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge, in collaborazione con l’équipe multiprofessionale di neuropsichiatria infantile e in collaborazione con le altre discipline dell’area pediatrica, gli interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuro-psicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo”.
 
Spesso il neuropsicomotricista lavora in equipe perché ha bisogno di avere un quadro completo della situazione del bambino. La sua organizzazione motoria deve essere analizzata dal punto di vista neurofunzionale, psicomotorio e neuropsicologico da vari specialisti, tra cui il terapista della neuro e psicomotricità.

Cosa fa il neuropsicomotricista?

Ecco quali sono le principali mansioni del terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva:
 
· gestisce gli interventi terapeutici secondo le caratteristiche dei pazienti in età evolutiva secondo i bisogni e le specificità;
· partecipa all’elaborazione del programma di prevenzione, terapia e riabilitazione per migliorare lo stato di salute dei bambini con disabilità dello sviluppo;
· interviene nel caso dei disturbi percettivo-motori, neurocognitivi, di simbolizzazione e di interazione del bambino fin dalla nascita;
· attua procedure per l’inserimento dei portatori di disabilità e di handicap neuro-psicomotorio e cognitivo;
· collabora con gli operatori scolastici nell’ambito della prevenzione e diagnosi per il profilo del piano educativo individualizzato;
· svolge attività terapeutica per le disabilità neuropsicomotorie, psicomotorie e neuropsicologiche in età evolutiva utilizzando tecniche specifiche per fascia d’età e per stadi di sviluppo;
· attua procedure di valutazione dell’interrelazione tra funzioni affettive, cognitive e motorie per disturbi neurologici, neuropsicologici e psicopatologici dell’età evolutiva;
· elabora e realizza il programma terapeutico che utilizza schemi e progetti neuromotori;
· utilizza la dinamica corporea come integrazione delle funzioni mentali e delle relazioni interpersonali;
· verifica l’adozione di protesi e ausili rispetto ai compensi neuropsicologici e al rischio psicopatologico;
· partecipa alla riabilitazione funzionale in tutte le patologie acute e croniche dell’infanzia;
· svolge attività di studio, didattica, ricerca e consulenza professionale;
· contribuisce alla formazione del personale di supporto e all’aggiornamento del suo profilo professionale.

Qual è la differenza tra psicomotricista e neuropsicomotricista?

Lo psicomotricista è l’esperto di psicomotricità, la disciplina che aiuta i bambini a crescere in modo equilibrato attraverso il movimento e il gioco. È nata in Francia negli anni ‘60 del secolo scorso e si è diffusa anche in Italia a partire dagli anni ‘80.

Questa disciplina si basa sull’unità della persona e interviene in tre ambiti: motorio, cognitivo e affettivo. L’integrazione tra queste componenti avviene attraverso l’uso dello spazio, degli oggetti, le relazioni con gli altri e la rappresentazione di sé attraverso le parole e il movimento.
 
Il neuropsicomotricista completa le competenze proprie dello psicomotricista con conoscenze di neuropsichiatria infantile, neuropsicologia, neurologia, psicopatologia.

Come diventare neuropsicomotricista?

Innanzitutto, per diventare terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva devi avere un diploma di scuola secondaria, non necessariamente di liceo. In seguito, è obbligatorio superare il test per professioni sanitarie e immatricolarti al corso di laurea triennale in Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, abilitante alla professione.

Coloro che dopo la laurea triennale vogliono proseguire gli studi, possono iscriversi al corso di laurea magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarieLM/SNT2.

Per poter esercitare bisogna iscriversi all’albo dei neuropsicomotricisti che fa parte della FNO TSRM e PSTRPFederazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione.

Come per gli altri professionisti sanitari, anche il neuropsicomotricista ha l’obbligo di Educazione Continua in Medicina, ECM, per rimanere costantemente aggiornato sugli ultimi studi del suo settore e offrire uno standard di qualità elevato.

Com’è il test per terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva?

Il test di ingresso per Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva è quello per professioni sanitarie. Per questo test di ammissione ogni ateneo somministra un proprio compito anche se la struttura del test è simile perché gli atenei devono rispettare le linee guida fornite dal MUR nel bando professioni sanitarie.
 
La date del test professioni sanitarie 2024 non è ancora nota. La prova 2023 in italiano è stata il 14 settembre in tutti gli atenei, il 18 settembre il test in inglese.
 
Le domande del test professioni sanitarie sono 60 a cui rispondere in 100 minuti. In quiz sono divisi così:
 
– 4 quiz di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi
– 5 quiz di ragionamento logico e problemi
– 23 quiz di biologia
– 15 quiz di chimica
– 13 quiz di matematica e fisica
 
Il punteggio del test di professioni sanitarie è calcolato in questo modo:
 
– +1,5 punti per ogni risposta esatta
– 0 punti per risposta non data
– -0,4 punti per ogni risposta sbagliata
 
La graduatoria del test professioni sanitarie non è nazionale ma per ateneo.
 
Per esercitarti rifai i test degli anni precedenti. Vai all’archivio test professioni sanitarie. Inoltre, entra nel gruppo whatsapp sulle professioni sanitarie.

Come è organizzata la laurea per neuropsicomotricista?

Come per le altre lauree delle professioni sanitarie, anche per la laurea per TNPEE è previsto un tirocinio già dal primo anno di corso per rendere il laureato autonomo nelle sue mansioni subito dopo il conseguimento della laurea.

La laurea triennale in Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva è incentrata su competenze interdisciplinari tra medicina, scienze riabilitative dello sviluppo e scienze sociali.
 
Ad esempio, ecco qual è il piano di studi di Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva all’università “La Sapienza” di Roma.
 
Primo anno
– Basi molecolari della vita
– Basi anatomo-fisiologiche del corpo umano 
– Scienze socio-psicopedagogiche
– Basi fisiopatologiche delle malattie
– Lo sviluppo fisico e mentale del bambino e dell’adolescente
– Promozione della salute e sicurezza
– Attività didattiche per la conoscenza di almeno una lingua straniera
– TNPEE tirocinio 1
 
Secondo anno
– Abilitazione del neonato e del lattante 
– Riabilitazione pediatrica in ambito neurologico 
– Riabilitazione pediatrica in ambito ortopedico 
– Riabilitazione pediatrica in ambito comunicativo linguistico 
– Riabilitazione pediatrica in ambito neuro-cognitivo e neuro-linguistico 
– Management sanitario bioetica e deontologia 
– TNPEE tirocinio 2
 
Terzo anno
– Basi di emergenza e pronto soccorso in riabilitazione 
– Riabilitazione pediatrica e psicopatologia dello sviluppo 
– Comunicazione e interazione in riabilitazione pediatrica 
– Riabilitazione basata sulle prove di efficacia 
– TNPEE tirocinio 3
– Prova finale
– Laboratori professionali
– Attività seminariale
– Ade

Esiste la laurea online per neuropsicomotricista?

No, perché il corso di laurea in Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, come tutti i corsi per le professioni sanitarie, è professionalizzante e prevede il tirocinio in presenza fin dal primo anno.

Online, sono disponibili master o corsi di formazione, successivi al conseguimento del titolo.

Allo stesso modo, non esiste il corso di laurea in Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva ad accesso libero, perché tutti i corsi nelle professioni sanitarie sono ad accesso programmato nazionale.

Dove studiare terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva?

I posti disponibili per Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva 2023 sono stati 412 per UE e non UE equiparati e 31 per non UE residenti all’estero. Ancora non conosciamo i posti per il 2024.

Le sedi delle università con neuropsicomotricità, pubbliche e private, nel 2023 sono state:
 
– Campania L. Vanvitelli, sede di Napoli
– Cattolica del Sacro Cuore, sede di Roma
– Genova
– L’Aquila
– Messina
– Milano, sedi di Milano e Bosisio Parini
– Milano Bicocca, sede di Monza
– Padova
– Pavia
– Pisa
– Politecnica delle Marche, sede di Macerata
– Roma “La Sapienza”, sedi di Latina e Roma
– Roma “Tor Vergata”
– Torino

Dove lavora il neuropsicomotricista?

Il TNPEE può lavorare nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale e regionale, nelle strutture pubbliche e private come dipendente o libero professionista.

Il neuropsicomotricista è richiesto in vari ambiti: per la consulenza professionale, in scuole, strutture comunali per l’infanzia, cooperative di servizi, organizzazioni non governative, servizi di prevenzione, cliniche e centri di riabilitazione, ambulatori medici, ambulatori polispecialistici privati e anche nelle attività di ricerca e didattica.

Quanto guadagna un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva?

Lo stipendio di un neuropsicomotricista va da 20 a 25 mila euro lordi in media all’anno. Tale importo dipende dall’anzianità della figura, dai turni e da eventuali straordinari. Di solito un dipendente appena entrato sul mercato di lavoro guadagna poco più di 1.000 euro.

Allo stesso modo, lo stipendio di un TPNEE con partita IVA, libero professionista, dipende dalle prestazioni che offre, dal numero di clienti e da eventuali collaborazioni con enti e aziende.

Per maggiori dettagli, esistono dei tariffari regionali e nazionali da seguire ai quali i neuropsicomotricisti liberi professionisti dovrebbero allinearsi.

Immagine in evidenza di Paige Cody su Unsplash

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