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Cosa c’è da sapere sulla laurea in Fisioterapia

Nello scorso articolo abbiamo parlato di una branca specifica delle professioni sanitarie, l’ostetricia. Ora invece vedremo cosa fa il fisioterapista, un’altra importantissima figura del mondo medico-sanitario. 

Cosa fa il fisioterapista?

Secondo il profilo professionale, il codice deontologico e leggi integrative, il fisioterapista “si occupa della prevenzione, diagnosi funzionale, cura e riabilitazione dei disturbi conseguenti a eventi patologici di varia natura, congeniti od acquisiti, e l’attività può essere svolta autonomamente o in collaborazione con altre figure sanitarie”. Nell’ambito delle proprie competenze il fisioterapista:

  • valuta e individua il bisogno di salute del paziente, se necessario lavorando anche in équipe multidisciplinare;
  • pratica autonomamente, con responsabilità e titolarità, attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive, utilizzando terapie fisiche, manuali e occupazionali;
  • propone l’adozione di ausili, addestra il paziente al loro uso e ne verifica l’efficacia;
  • verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.

Leggi anche Come diventare fisioterapista.

Il corso di laurea in fisioterapia è a numero programmato, perciò per potervi accedere è necessario superare un test di ammissione. Rispetto alla graduatoria di medicina, che è nazionale, quella delle professioni sanitarie è a livello locale, per ciascun ateneo. Il test d’ingresso si svolge comunque in un’unica data a livello nazionale, in cui ciascun ateneo potrà scegliere se selezionare il test Cineca (stilato dal MIUR), oppure può decidere facoltativamente di creare il proprio test di ammissione.

Non tutte le professioni sanitarie, tra cui fisioterapia, sono presenti in ciascuna delle città italiane, ragion per cui il numero di posti per accedervi varia in base alla città e al numero di richieste. Il corso di laurea in fisioterapia ha una durata di tre anni, in cui i futuri professionisti dovranno acquisire quelle competenze tali per cui, al termine del percorso formativo, saranno abilitati ad esercitare la professione. In questi tre anni, gli studenti non dovranno soltanto sostenere esami, ma approcciarsi anche ad un intenso percorso di tirocinio formativo.

Inoltre, potranno proseguire nel percorso di studi mediante una laurea magistrale/ laurea specialistica, diversi master e dottorati. Il fisioterapista svolge la sua attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali; attraverso la formazione complementare, integra la formazione di base nel corso della sua carriera professionale. L’attività professionale di fisioterapista viene svolta in strutture sanitarie, pubbliche o private come anche le farmacie, in regime di dipendenza o come libero professionista.

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Obiettivi e compiti: il ruolo del fisioterapista

Lo studente al termine del percorso di studi dovrà considerare la salute del paziente non come assenza di malattia ma, come afferma l’OMS (organizzazione mondiale della sanità), la salute come benessere bio-psico-sociale. Dovrà, pertanto, prendere in carico il paziente in toto, al fine di riabilitarlo nel proprio ambito di vita e di lavoro, consentendogli una certa autonomia e il ripristino di quelle facoltà perse o mai avute. Il laureato in fisioterapia dovrà essere in grado di:

– rilevare i dati relativi all’anamnesi, funzioni, attività, partecipazione e ai fattori personali ed ambientali;

– analizzare e interpretare criticamente i dati rilevanti per individuare una diagnosi funzionale fisioterapica e ipotesi prognostiche tenendo conto anche degli indici di recupero.

 – formulare diagnosi e prognosi;

 – eseguire la valutazione a carico dei diversi sistemi funzionali utilizzando strumenti e misure validate, linee guida, secondo i principi della Pratica Basata sulle prove di efficacia (EBP);

– identificare il livello di disabilità in riferimento all’ICF (menomazione, disabilità, partecipazione sociale) (ICF).

– determinare e pianificare l’intervento fisioterapico;

 – identificare i possibili interventi di natura preventiva, educativa terapeutica e palliativa;

– pianificare la singola seduta riabilitativa secondo le priorità degli interventi, in relazione a problemi e bisogni di ogni singolo paziente;

– informare e coinvolgere il paziente e i familiari i tutto il processo riabilitativo;

– verificare e valutare i risultati ottenuti e il raggiungimento degli obiettivi.

Lo scopo di questo articolo è quello di farti conoscere e capire il ruolo di una delle professioni sanitarie, molto spesso sottovalutata in alcuni ruoli che essa può svolgere come figura professionale. Molto spesso infatti sia associa il ruolo del fisioterapista allo sportivo, ma esso può svolgere tantissimi altri ruoli come la riabilitazione cardiologica, respiratoria, ginecologica e ortopedica. Non sottovalutare questo lavoro e ricorda che, in quanto professionista della salute, se sceglierai di intraprendere questo percorso avrai una certa autonomia ma anche tantissime responsabilità.

Immagine in evidenza di Karolina Grabowska da Pexels

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