Come diventare educatore professionale? L’educatore professionale socio-sanitario rientra tra le 22 professioni sanitarie attualmente riconosciute in Italia.
Continua a leggere per capire quale percorso formativo bisogna seguire per diventare educatore professionale, cosa fa, dove lavora e quanto guadagna questo professionista della salute.
In più, scopri qual è la differenza tra educatore professionale socio-sanitario ed educatore professionale socio-pedagogico.
Educatore professionale socio-sanitario
Secondo il Decreto Ministeriale 520/1998 che istituisce questa figura, l’educatore professionale è: “l’operatore sociale e sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, attua specifici progetti educativi e riabilitativi, nell’ambito di un progetto terapeutico elaborato da un’equipe multidisciplinare, volti a uno sviluppo equilibrato della personalità con obiettivi educativo/relazionali in un contesto di partecipazione e recupero alla vita quotidiana; cura il positivo inserimento o reinserimento psicosociale dei soggetti in difficoltà”.
Per soggetti in difficoltà si intendono: minori, anziani, persone con disabilità, con problemi di salute mentale, tossicodipendenza, in stato di privazione di libertà personale, ecc.
Innanzitutto, l’educatore professionale socio-pedagogico segue un percorso di studi diverso:
– l’educatore socio-pedagogico è un professionista che ha frequentato la laurea triennale in Scienze dell’educazione e della formazione, L-19;
– l’educatore professionale socio-sanitario è laureato in Educazione professionale, una laurea triennale che fa parte delle professioni sanitarie della riabilitazione, L/SNT2.
Quindi, si tratta di due differenti approcci al mondo dell’educazione. Infatti, questi professionisti operano in contesti distinti, anche se spesso i loro ruoli si sovrappongono. L’educatore professionale socio-sanitario opera in contesti socio-assistenziali, sanitari e socio-educativi; mentre l’educatore socio-pedagogico lavora per lo più nei servizi socio-educativi, per esempio nelle scuole e nel settore terziario.
Come prima cosa, per diventare educatore professionale o educatrice professionale sanitaria devi avere un diploma di scuola secondaria, non necessariamente di liceo. A seguire devi iscriverti e superare il test per le professioni sanitarie, obbligatorio per poterti immatricolare alla laurea triennale in Educazione professionale. L’esame finale del corso di laurea è abilitante alla professione.
Dopo la laurea triennale potrai iscriverti al corso di laurea magistrale LM/SNT2 in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie che consente di accedere alle qualifiche dirigenziali oppure, se vuoi approfondire gli aspetti pratici della professione, puoi scegliere di seguire un master per educatore professionale sanitario.
Infine, per esercitare la professione dovrai iscriverti all’albo dell’educatore professionale istituito dal D.M. 13 marzo 2018, che parte della Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP.
Inoltre, come tutti i professionisti sanitari, anche l’educatore professionale socio-sanitario è tenuto alla Educazione Continua in Medicina, ECM, che assegna crediti formativi per la partecipazione a corsi o programmi di aggiornamento delle proprie competenze e abilità cliniche.
Al momento, in Italia non è possibile diventare educatore professionale socio-sanitario senza laurea.
Inoltre, non esistono corsi di laurea in Educazione professionale senza test perché si tratta di un corso di laurea ad accesso programmato. Questo significa che il numero di posti disponibili è limitato, stabilito ogni anno dal MUR in accordo con atenei e Regioni.
Le principali mansioni dell’educatore professionale sono:
– programma, gestisce e verifica gli interventi educativi che hanno l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle potenzialità e l’autonomia dei soggetti in difficoltà, dalle relazioni interpersonali al lavoro, all’autonomia abitativa;
– collabora con l’equipe con l’equipe alla valutazione del disagio psicosociale e all’individuazione delle potenzialità del paziente;
– collabora all’identificazione degli obiettivi di cura e di riabilitazione e alla formulazione del progetto di intervento;
– promuove e organizza strutture e risorse sociali e sanitarie utili al progetto educativo;
– programma, organizza, gestisce e verifica le proprie attività all’interno di servizi socio-sanitari, strutture riabilitative e socio-educative;
– opera sulle famiglie e sul contesto sociale dei pazienti, per favorire il reinserimento nella comunità rilevando le risorse e i vincoli del contesto sociale;
– partecipa ad attività di studio, ricerca e documentazione per il raggiungimento dei suoi obiettivi professionali;
– contribuisce alla formazione e all’aggiornamento relativo del profilo professionale e all’educazione alla salute;
– promuove le relazioni di rete, favorisce l’accoglienza e la gestione delle situazioni a rischio.
Il test per Educazione professionale fa parte del test di professioni sanitarie. La data del test professioni sanitarie 2025 non è ancora nota. Nel 2024 la prova è stata il 5 settembre in tutti gli atenei italiani.
La prova cambia da università a università ma la struttura dell’esame è simile perché ogni ateneo deve seguire le linee guida indicate dal MUR nel bando professioni sanitarie.
Le domande del test professioni sanitarie sono 60 a cui rispondere in 100 minuti. In quiz sono divisi così:
– 4 quiz di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi
– 5 quiz di ragionamento logico e problemi
– 23 quiz di biologia
– 15 quiz di chimica
– 13 quiz di matematica e fisica
Il punteggio del test di professioni sanitarie è calcolato in questo modo:
– +1,5 punti per ogni risposta esatta
– 0 punti per risposta non data
– -0,4 punti per ogni risposta sbagliata
La graduatoria del test professioni sanitarie non è nazionale ma per ateneo.
Per esercitarti rifai i test professioni sanitarie degli anni precedenti, vai all’archivio test professioni sanitarie. Per scoprire come superare il test, leggi come prepararti al test professioni sanitarie 2025. Inoltre, entra nel gruppo whatsapp sul test professioni sanitarie.
La laurea per educatore professionale dura 3 anni. Il piano di studi prevede attività a scelta dello studente, laboratori e il tirocinio professionalizzante fin dal primo anno allo scopo di offrire agli studenti le competenze pratiche necessarie per svolgere i propri compiti in autonomia a conclusione del percorso di studi e immettersi subito nel mondo del lavoro.
I piani di studi cambiano in base all’ateneo ma sono simili. Ad esempio, gli esami del corso di laurea in Educazione professionale dell’Università di Bologna sono:
– le relazioni interpersonali: prospettiva psico-pedagogica, psicologica e clinica
– scienze infermieristiche e tecniche neuropsichiatriche e riabilitative
– pedagogia generale, sperimentale e antropologia culturale
– sociologia generale e ricerca medica
– metodi riabilitativi in psichiatria
– pediatria generale e specialistica
– didattica e pedagogia speciale
– istituzioni di diritto pubblico
– igiene generale ed applicata
– discipline dello spettacolo
– neuropsichiatria infantile
– patologia generale
– psicologia sociale
– anatomia umana
– biologia applicata
– malattie infettive
– medicina interna
– statistica medica
– farmacologia
– psichiatria
– neurologia
– fisiologia
Le università e i relativi posti sono indicati nel bando pubblicato ogni anno dal MUR. Il bando 2025 non è ancora uscito.
Per l’anno accademico 2024 i posti per Educazione professionale nelle università pubbliche sono stati 828 per UE, ripartiti tra queste sedi:
– Bari
– Bologna, sede di Imola
– Brescia, sedi di Brescia e Mantova
– Firenze
– Genova
– Insubria, sede di Varese
– Milano, sedi di Milano e Bosisio Parini
– Palermo
– Parma
– Piemonte Orientale, sede di Alessandria
– Politecnica delle Marche
– Roma “Tor Vergata”
– Torino, sedi di Savigliano e Torino
– Trento
– Udine
L’educatore professionale svolge le sue mansioni in strutture e servizi socio-sanitari o socio-educativi, pubblici o privati, come dipendente o libero professionista.
Ecco alcune strutture dove è richiesta questa figura professionale:
– penitenziari e uffici per l’esecuzione penale esterna
– strutture riabilitative e specialistiche
– servizi di assistenza alla persona
– residenze sanitarie assistenziali
– ospedali pubblici e privati
– cooperative sociali
– istituti geriatrici
– cliniche private
– università
– ASL
Come nel caso degli altri professionisti sanitari, anche per l’educatore professionale lo stipendio dipende da tanti fattori, come la struttura dove opera, pubblica o privata, l’anzianità di servizio, i turni e gli eventuali straordinari.
Lo stipendio medio dell’educatore professionale è di circa 1.200-1.500 euro netti al mese, ma può guadagnare di più lavorando nel pubblico o in alcune strutture private e all’aumentare degli anni di esperienza.
Immagine in evidenza di Gabe Pierce su Unsplash