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Come diventare infermiere pediatrico: sedi, materie, cosa fa

Tra le professioni sanitarie meno conosciute ci sono quelle dell’infermiere pediatrico e dell’infermiera pediatrica. Tuttavia, se hai le caratteristiche giuste per lavorare con i bambini e sogni una carriera professionale in ambito medico-sanitario, questo corso di laurea triennale può darti tante soddisfazioni.

Nella nostra guida ti spieghiamo come diventare infermiere pediatrico, le differenze con l’infermiere, cosa fa, le materie e le sedi della laurea in infermieristica pediatrica, dove lavora e quanto guadagna.

Come diventare infermiere pediatrico

Se non hai tempo o modo di leggere la guida, ascolta l’episodio del podcast sulla professione dell’infermiere pediatrico del canale Passione medicina.

Chi è l’infermiere pediatrico?

La legge di riferimento per la professione dell’infermiere pediatrico è il D.M. 70/1997. Secondo il decreto ministeriale sopracitato, l’infermiere pediatrico è:

“l’operatore sanitario che in possesso di un diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale è responsabile dell’assistenza infermieristica pediatrica. L’assistenza infermieristica pediatrica, preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati e dei disabili in età evolutiva e l’educazione sanitaria”.

Come diventare infermiere pediatrico?

Il percorso formativo per diventare infermiera pediatrica o infermiere pediatrico prevede:

● diploma di scuola secondaria, non necessariamente quello di un liceo;
● superare il test professioni sanitarie obbligatorio per l’accesso al corso di laurea di durata triennale in infermieristica pediatrica, SNT/1, che fa parte di professioni sanitarie, infermieristiche e ostetricia;
● l’esame finale del corso di laurea ha valore di Esame di stato abilitante alla professione;
● per esercitare è necessaria l’iscrizione all’albo degli infermieri pediatrici in uno degli ordini provinciali.

Anche l’infermiere pediatrico ha l’obbligo di ECM, Educazione Continua in Medicina, come le altre professioni sanitarie.

Infine, l’infermiere pediatrico può continuare gli studi attraverso master di I livello o iscrivendosi alla laurea magistrale se aspira a ricoprire ruoli amministrativi o nel management.

Qual è la differenza tra infermiere e infermiere pediatrico?

L’infermieristica pediatrica non è una specialità dell’infermieristica, ma una disciplina a parte con le sue specializzazioni: pretermine, neonato a termine, lattante, bambino prescolare, scolare e adolescente.

L’infermiere pediatrico può lavorare con gli adulti? L’infermiere pediatrico dovrebbe seguire solo i pazienti fino ai 18 anni, mentre l’infermiere generalista dovrebbe occuparsi di adulti.

Come passare da infermieristica a infermieristica pediatrica?

Un infermiere, se vuole essere preparato per lavorare con i bambini, dopo la laurea deve conseguire un master in infermieristica nell’area pediatrica che dura un anno.

A sua volta, l’infermiere pediatrico interessato a lavorare con gli adulti deve seguire un anno integrativo di formazione.

Cosa fa l’infermiere pediatrico?

L’infermiere pediatrico gestisce gli aspetti preventivi, curativi, palliativi e riabilitativi dell’età evolutiva. Questa figura sanitaria si occupa anche di educazione sanitaria mentre svolge interventi di natura tecnica, ma anche educativa o relazionale.

Le principali mansioni dell’infermiere pediatrico sono:

● identifica i bisogni di salute fisica e psichica del soggetto in età evolutiva e gestisce i bisogni di assistenza infermieristica pediatrica;
● pianifica, conduce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico pediatrico;
● partecipa a interventi di educazione sanitaria e supporto socio-sanitario nell’ambito della famiglia e della comunità in contesti diversi;
● garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche;
● agisce individualmente o in collaborazione con gli operatori sanitari e sociali.

Un infermiere pediatrico deve essere in grado di comunicare con bambini e adolescenti che ha in carico, coinvolgendoli nei processi di cura e guarigione, secondo le loro capacità cognitive e nel rispetto delle loro identità in formazione. Deve essere attento anche all’esigenza del gioco e allo stato psicologico dei piccoli pazienti. Le attività ludiche e l’empatia sono fondamentali per entrare in relazione con i bambini ed evitare di traumatizzarli in momenti delicati o dolorosi.
 

Infermieristica pediatrica: quali sono le sedi?

Quanti posti ci sono per infermieristica pediatrica? Le sedi e i posti sono indicati nel bando che viene pubblicato ogni anno dal MUR. Il bando 2024 non è ancora uscito. Per l’anno accademico 2023 i posti in infermieristica pediatrica nelle università pubbliche sono stati 288.

Le università con attivo il corso in infermieristica pediatrica sono:

● Campania “L. Vanvitelli”
● Genova
● Messina
● Milano
● Napoli Federico II
● Roma “La Sapienza”
● Roma “Tor Vergata”
● Torino

Come funziona il test per infermieristica pediatrica?

Il test per infermieristica pediatrica nelle università pubbliche rientra nel test professioni sanitarie. La prova si svolge lo stesso giorno in tutti gli atenei. La data del test professioni sanitarie 2024 non è ancora nota. Nel 2023 la prova si è svolta il 14 settembre.

L’esame cambia da ateneo ad ateneo ma la struttura è simile perché deve seguire le linee guida indicate dal MUR nel bando professioni sanitarie.

Le domande del test professioni sanitarie sono 60 a cui rispondere in 100 minuti e sono divise così:

● 4 quiz di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi
● 5 quiz di ragionamento logico e problemi
● 23 quiz di biologia
● 15 quiz di chimica
● 13 quiz di matematica e fisica

Il punteggio del test di professioni sanitarie è calcolato in questo modo:

● +1,5 punti per ogni risposta esatta
● 0 punti per risposta non data
● -0,4 punti per ogni risposta sbagliata

La graduatoria del test professioni sanitarie non è nazionale ma per ateneo.
 
Leggi anche come prepararti al test di professioni sanitarie. Invece, per rifare i test professioni sanitarie degli anni precedenti, vai all’archivio test professioni sanitarie. Inoltre, entra nel gruppo whatsapp sul test professioni sanitarie.

Quali sono le materie di infermieristica pediatrica?

Il piano di studi di infermieristica pediatrica ha come obiettivo rendere gli studenti autonomi nelle mansioni di infermiere dell’età evolutiva. Il corso di laurea è triennale e sono previsti tirocini formativi già dal primo anno.

Le materie di studio caratterizzanti della laurea triennale in infermieristica pediatrica attiva presso Unimi (i piani di studio cambiano da ateneo ad ateneo ma sono simili) sono:

● responsabilità professionale e organizzazione dell’assistenza infermieristica
● area critica ed emergenza neonatale e pediatrica
● fondamenti di assistenza materno-infantile
● scienze umane e psicopedagogiche
● scienze infermieristiche generali
● patologia generale e diagnostica
● scienze chirurgiche pediatriche
● infermieristica clinica e ricerca
● farmacologia e anestesiologia
● prevenzione e servizi sanitari
● anatomia e fisiologia umana
● scienze pediatriche
● scienze di base
● neonatologia

Il corso di laurea triennale si suddivide in attività teoriche, studio individuale e attività didattiche opzionali (ADO).

Dove può lavorare un infermiere pediatrico?

Gli sbocchi lavorativi e i posti dove può lavorare un infermiere pediatrico sono molteplici. Una modalità molto diffusa è quella di dipendente in ospedali e ambulatori pubblici, a cui si accede tramite concorso, o in strutture private.

Inoltre, l’infermiere pediatrico può lavorare come libero professionista dopo essersi iscritto all’albo professionale della sua provincia.

Gli infermieri possono ricoprire anche ruoli dirigenziali, come dirigenti dell’assistenza infermieristica o infermieri insegnanti dirigenti. Per accedere a questi ruoli è richiesta la laurea magistrale.

Quando guadagna un infermiere pediatrico?

Lo stipendio dell’infermiere pediatrico dipende da molti fattori, come il settore in cui lavora, l’anzianità di servizio, il tipo di orari e gli straordinari svolti.

 Un infermiere che lavora in ospedale può percepire da 1.300 a 1.500 euro, ma può arrivare a guadagnare anche oltre 2 mila euro al mese.

Un infermiere pediatrico a domicilio può guadagnare da 15 a 75 euro a prestazione, a seconda della complessità del lavoro e della sua esperienza.

Immagine in evidenza di Hush Naidoo su Unsplash

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