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PDP e diritti dei genitori: quali sono e come farli rispettare

Qual è la relazione tra PDP e diritti dei genitori? Nonostante il PDP sia stato introdotto ormai dieci anni fa con la legge 170/2010 e le Linee Guida del Miur, ci sono ancora molti dubbi sui diritti delle famiglie e i doveri della scuola, soprattutto in rapporto al PDP, il Piano Didattico Personalizzato.

PDP cos’è

Vediamo cos’è il PDP, mettendo in evidenza gli aspetti più importanti per le famiglie, i diritti dei genitori e di conseguenza, degli alunni con DSA, Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Al punto g dell’articolo 2 della legge 170 del 2010, c’è scritto che la finalità di questa legge è:

incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione.

Quindi, la comunicazione tra scuola e famiglia è messa a fondamento della legge.

Inoltre, al punto 6.5 delle Linee Guida si legge che la famiglia:

condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe – nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso – ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili.

Sulla base di queste importanti premesse, ricapitoliamo cos’è il PDP. Il PDP:

  • è uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese;
  • è il progetto educativo i cui sono definiti gli strumenti e le attività che possono permettere allo studente di raggiungere gli obiettivi formativi;
  • dovrebbe essere predisposto dai docenti entro il primo trimestre scolastico, perché come si legge sempre nelle Linee Guida del Miur, “la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento…”
  • deve essere flessibile, ossia aggiornato in funzione del monitoraggio portato avanti durante l’anno scolastico;
  • deve essere letto e approvato dai genitori.

PDP e diritti dei genitori

La legge 170/2010 e le Linee Guide del Miur sembrano molto chiare. Non dovrebbero esserci dubbi sul PDP e i diritti dei genitori. Invece, spesso le famiglie hanno delle domande che rimangono senza risposta.

Vediamo quali sono i diritti dei genitori di studenti con DSA rispetto al PDP.

Diritto a fare osservazioni

Nelle Linee Guida pubblicate dal Miur, c’è scritto:

nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici.

Pertanto, la famiglia ha un ruolo attivo e ha il diritto a chiedere di essere ascoltata per comunicare informazioni importanti sul disturbo del proprio figlio, raccolte in contesti diversi dalla scuola e di cui i docenti non possono essere a conoscenza.

Diritto a ricevere una copia del PDP

Innanzitutto, ricordiamo chi redige il PDP e chi firma il PDP.

Il PDP è redatto dal Consiglio di Classe. Per buona prassi e in base a quanto scritto fino a ora, il Consiglio di Classe dovrebbe consultare sia i genitori che le figure professionali che hanno fatto la diagnosi di DSA, dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia.

Per quanto riguarda la firma, il Piano Didattico Personalizzato è firmato dal dirigente scolastico, dai docenti e dalle famiglie.

Per cui, le famiglie hanno il diritto di leggere il PDP prima di firmarlo e poi di richiederne una copia.

Tuttavia, spesso le scuole non lo mettono a disposizione oppure si rifiutano di rilasciare una copia del PDP.

In merito al diritto delle famiglie di leggere il PDP prima della firma, questo diritto è stato chiarito dalla Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del MIUR che su richiesta di alcune associazioni ha dichiarato: “Certamente copia del PDP può essere consegnato alla famiglia che ne faccia richiesta prima di firmarlo, per studiarlo e/o sottoporlo agli specialisti di fiducia.”

Una volta firmato, il PDP è un atto amministrativo, oltre che un contratto. Pertanto, è diritto dei genitori in quanto cittadini e parti che hanno firmato il contratto, richiederne una copia.

Infine, talvolta le scuole si rifiutano di consegnare una copia del PDP, per il rapporto tra PDP e privacy. Ma questa motivazione non è fondata, dato che il PDP contiene informazioni personali sull’alunno che sono però ben note ai genitori.

Diritto dei genitori a far rispettare il PDP

Può anche succedere che il PDP non venga messo in pratica. Ad esempio, allo studente è impedito di usare gli strumenti compensativi previsti nel Piano didattico Personalizzato. Oppure l’alunno non viene dispensato da alcune attività come previsto nel PDP.

Talvolta, questi episodi si verificano quando lo studente passa da una scuola ad un’altra, quando cambiano uno o più docenti, oppure in presenza di insegnanti che per vari motivi decidono di non applicare il PDP.

In questi casi, dopo aver riletto con attenzione il PDP per accertarsi che ci sia davvero una mancanza da parte del docente, è utile rispedire alla scuola la certificazione di diagnosi di DSA con eventualmente il PDP in allegato. Fino ad arrivare a rivolgersi, in caso di mancato riscontro, al coordinatore di classe o al dirigente scolastico.

Soprattutto, è importante che i genitori sappiano che è loro diritto essere informati, anzi la scuola dovrebbe organizzare degli incontri periodici in modo le famiglie abbiano ben chiaro cosa stanno facendo i docenti e cosa è previsto dal PDP.

Sempre al punto 6.5 delle Linee Guida del Miur, c’è scritto:

Le famiglie, in particolare nel primo periodo di approccio dei figli con la scuola primaria, sono poste di fronte a incertezza recata per lo più da difficoltà inattese, che rischiano di compromettere il sereno svolgimento dell’iter scolastico da parte dei loro figli.
Necessitano pertanto di essere opportunamente guidate alla conoscenza del problema non solo in ordine ai possibili sviluppi dell’esperienza scolastica, ma anche informate con professionalità e costanza sulle strategie didattiche che di volta in volta la scuola progetta per un apprendimento quanto più possibile sereno e inclusivo, sulle verifiche e sui risultati attesi e ottenuti, su possibili ricalibrature dei percorsi posti in essere.
Sulla scorta di tali necessità, le istituzioni scolastiche cureranno di predisporre incontri con le famiglie coinvolte a cadenza mensile o bimestrale, a seconda delle opportunità e delle singole situazioni in esame, affinché l’operato dei docenti risulti conosciuto, condiviso e, ove necessario, coordinato con l’azione educativa della famiglia stessa.

Ora è più chiaro qual è il rapporto tra PDP e diritti dei genitori? Suggeriamo a tutte le famiglie che si trovino in situazioni simili a quelle descritte sopra, di intervenire subito per non danneggiare i loro figli e non fargli perdere tempo prezioso.

Monitora e verifica continuamente le attività svolte da tuo figlio a scuola e non aver timore a chiedere informazioni. Ricorda che tra le finalità della legge sui DSA c’è proprio la promozione della comunicazione tra la scuola e la famiglia.

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Se vuoi sapere di più sul PDP e come si compila, leggi anche:

Come compilare il PDP per DSA

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