Perché c’è carenza di medici in Italia? Troppo spesso la risposta a questa domanda, anche da parte di chi dovrebbe essere in grado di fornire argomentazioni articolate e supportate dai dati, è l’accesso programmato a Medicina.
Ma il binomio Medicina a numero chiuso e carenza di medici non solo non è corretto ma potrebbe danneggiare ulteriormente i tanti candidati che ogni anno provano il test di medicina, assicurandogli un futuro da disoccupati.
In più, questi stessi candidati devono anche combattere con le incertezze della prova, non ultime quest’anno l’abolizione del TOLC-MED, introdotto solo un anno fa, il ritorno al vecchio test cartaceo, la beffa dei quartini che hanno sostenuto l’esame nel 2023 e l’incertezza sul test medicina 2025.
Carenza di medici: cause
Perché mancano i medici in Italia? La mancanza di medici è dovuta alla programmazione sbagliata di ingressi a Medicina attuata anni fa: solo 9-10 mila ingressi e una quantità di borse di specializzazione insufficiente per il numero di laureati.
L’errore di programmazione è consistito nel non tenere conto allora della gobba pensionistica che si sarebbe verificata oggi.
Infatti, in base alle elaborazioni de IlSole24Ore:
- da qui al 2033 andrà in pensione un numero enorme di dottori, 105 mila, di cui 40 mila entro il 2026. Il picco della gobba pensionistica è previsto per il 2025, quando però le uscite inizieranno a calare;
- infatti, dal 2034 al 2040 ci saranno pochi pensionamenti, “solo” 38 mila.
In conclusione, l’attuale carenza di medici e infermieri in Italia è causata da un errore commesso oltre 10 anni fa, tenendo conto dei 6 anni necessari per laurearsi più i 2-5 anni che servono per la specializzazione.
Carenza medicina nei prossimi anni
Ci saranno troppi medici fra 10 anni? Sempre in base ai dati elaborati per IlSole24Ore, la situazione si ribalterà completamente in futuro con il rischio, per chi ora si iscrive a Medicina, di restare disoccupato una volta laureato.
Infatti, il numero di accessi a Medicina già dal 2023 ha superato i 19 mila. I posti dovrebbero essere oltre i 20 mila nel 2024 e crescere ancora fino al 2030. Contemporaneamente, le borse di specializzazione diventerebbero 14-15 mila, più 2 mila per le specializzazioni destinate a formare i medici di base.
Quindi, tra 10-15 anni, tenendo conto sia del calo dei pensionamenti sia dei tassi di abbandono e della predilezione per le specializzazioni meglio remunerate, ci saranno 60 mila camici bianchi in più rispetto al necessario.
È vero che in futuro il fabbisogno di dottori crescerà a causa dell’invecchiamento della popolazione e che c’è anche la sanità privata. Tuttavia, questi fattori potrebbero non bastare per assorbire tutti quei laureati.
È importante sottolineare che queste argomentazioni sono state portate da tempo all’attenzione dei Senatori che si stanno occupando della riforma del test e dell’accesso a Medicina. In particolare, puoi seguire l’intervento del Prof. Del Vecchio, professore associato di Economia Aziendale presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze e presso la Bocconi. Questo il video dell’audizione al Senato (l’intervento del Prof. Del Vecchio inizia dopo 2h e 7 minuti circa).
Test medicina 2025
Gli errori investono anche il test di medicina. Infatti, il TOLC-MED è stato abolito dopo solo un anno, travolto dai ricorsi. La graduatoria medicina 2023 è stata invalidata lasciando nel limbo migliaia di candidati, inclusi i tanti quartini che avevano sostenuto la prova conseguendo una votazione alta.
In base al bando medicina 2024 pubblicato a febbraio, il test medicina sarà quasi uguale a quello 2022, con la novità della doppia data, il 28 maggio e il 30 luglio, e della banca dati aperta e pubblica.
Leggi come cambia il test medicina 2024.
Ma cosa succederà nel 2025? La riforma dell’accesso a Medicina è in discussione da mesi al Senato. La strada sembra quella del modello francese rivisto: gli aspiranti medici dovrebbero prima frequentare un semestre in altre facoltà (si parla di Scienze motorie e Biotecnologie), sostenere alcuni esami caratterizzanti e poi partecipare al test nazionale per l’accesso a medicina.
Questo sistema procrastina l’ingresso senza eliminare le insidie del test e del numero chiuso che, ovviamente, non sarà abolito.
Per approfondire, vai all’articolo dedicato ai disegni di legge sul test medicina.
Immagine in evidenza di Karolina Grabowska: https://www.pexels.com/photo/unrecognizable-crop-man-in-wristwatch-with-stethoscope-4021769/