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Gli sbocchi professionali della laurea in fisioterapia e lo stipendio

Dopo fisioterapia si trova lavoro? Le facoltà in ambito sanitario attirano sempre un grande numero di studenti. Infatti, ogni anno sono migliaia i candidati ai test di ammissione di medicina, veterinaria, professioni sanitarie, laurea in fisioterapia inclusa.

La spiegazione è semplice. Fisioterapia è tra le migliori lauree triennali per trovare lavoro perché c’è sufficiente richiesta di personale socio-sanitario e medico.

Appurato che il fisioterapista è un buon lavoro, oggi ti spieghiamo nel dettaglio cosa puoi fare dopo fisioterapia.

Dopo fisioterapia si trova lavoro

Chi è il fisioterapista? Il fisioterapista è un operatore sanitario che si occupa della cura e della riabilitazione delle funzioni motorie e della prevenzione e correzione dei difetti posturali.

Dopo la laurea in fisioterapia, c’è una serie di possibilità lavorative che un fisioterapista può cogliere, che abbracciano tanti campi. Infatti, quella del fisioterapista è una figura professionale molto richiesta dal mercato del lavoro. Il neolaureato in fisioterapia può trovare impiego in: strutture sia pubbliche come le ASL sia in strutture private come cliniche, centri di riabilitazione, palestre, centri benessere e case di cura.

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Fisioterapia è tra le lauree triennali che danno più lavoro, come in generale tutte le professioni sanitarie. Secondo il rapporto di AlmaLaurea 2020 sui laureati di primo livello, i laureati in professioni sanitarie registrano un livello occupazionale elevato con un tasso dell’83,4% e con più alti livelli di efficacia della laurea e di retribuzione fin dal primo anno dalla fine del corso di studio.

Quanto guadagna un fisioterapista? Lo stipendio di un fisioterapista è di circa 1.500 euro netti al mese, poco meno di 30.000 euro lordi all’anno.

Tuttavia, la sua retribuzione varia in base alla struttura, al livello di esperienza e anzianità con un’oscillazione di stipendio che va dalle 1.200 euro mensili per un giovane fisioterapista a 2.000 euro per un fisioterapista specializzato, ad esempio un fisioterapista sportivo, fino a quello che lavora in uno studio ben avviato che può percepire anche 3.000 euro mensili.

Vediamo allora quali sono gli sbocchi professionali e le specializzazioni di fisioterapia:

1. Il fisioterapista sportivo

È un professionista molto importante e con numerose responsabilità. Gli ambiti sportivi sono vari: dal calcio al basket passando per l’atletica leggera. Fondamentale, è che tu ti renda conto fin da subito che avrai sulle spalle il compito di far rendere al 100% ogni atleta.

Infatti, anche solo sbagliando una scelta, rischi di compromettere la carriera degli atleti e di conseguenza anche la tua.

2. Il fisioterapista in RSA, case di cura, centri per disabili

Lavorare come fisioterapista in una casa di cura, per anziani o per disabili regala molte soddisfazioni personali, perché permette di crescere sia professionalmente che umanamente.

Ogni giorno potrai verificare i miglioramenti dei tuoi pazienti e guidarli fino alla completa riabilitazione. È come se aiutassi una parte di mondo con più difficoltà rispetto al resto.

Quanto deve essere bello riuscire a far camminare di nuovo un paziente che fino a poco tempo prima era costretto a usare le stampelle?

3. Il fisioterapista ricercatore

Grazie a una laurea in fisioterapia con specializzazione puoi anche inserirti nel campo della ricerca. In questo caso, andrai a lavorare per enti di ricerca e sarai coinvolto in studi per individuare tecniche di cura migliori, trattamenti innovativi, sviluppare nuovi strumenti.

Parallelamente, potresti anche trovare il tempo per aprire uno studio privato di fisioterapia.

4. Lavorare come fisioterapista in palestre e alle terme

Il fisioterapista può lavorare in palestra? Certo, tra i possibili luoghi di lavoro di un fisioterapista ci sono le palestre, i centri termali e di benessere. Nelle palestre potresti essere chiamato a intervenire su atleti che si son fatti male durante l’allenamento oppure da clienti che frequentano la palestra per trattare altre problematiche motorie.

Così come sono tante le persone che si recano nei centri termali per curare uno o più disturbi e talvolta necessitano anche di trattamenti di riabilitazione per mano di un fisioterapista.

5. Il fisioterapista autonomo e indipendente

Infine, tra gli sbocchi professionali del fisioterapista, c’è certamente quello di lavorare come libero professionista, in uno studio autonomo o associato, e se necessario garantire anche le prestazioni a domicilio.

La laurea in fisioterapia

Dopo aver visto quanti e quali sono gli sbocchi professionali e le specializzazioni di un fisioterapista, probabilmente ora vuoi sapere come diventare fisioterapista.

Il corso di laurea in fisioterapia è a numero programmato ossia per accedervi devi superare il test di ammissione a professioni sanitarie. Infatti, il corso di laurea in fisioterapia rientra tra quelli in professioni sanitarie.

Scopri quali sono le differenze tra test di medicina e professioni sanitarie. Oppure clicca qua per entrare nel gruppo whatsapp sul test professioni sanitarie.

Il corso di laurea in fisioterapia dura tre anni durante i quali acquisirai sia competenze pratiche che teoriche in modo da essere subito pronto a esercitare la professione. Per questo, oltre agli esami dovrai seguire un impegnativo tirocinio formativo.

A conclusione dei tre anni, puoi anche decidere di proseguire con una laurea specialistica, un master o un dottorato.

In alternativa, puoi iscriverti a una laurea magistrale in fisioterapia, sempre ad accesso programmato, come il corso in scienze riabilitative delle professioni sanitarie, rivolto non solo alla figura del fisioterapista ma più in generale a tutti i professionisti che operano nell’ambito della riabilitazione, come il podologo, il logopedista, l’ortottista.

Per avere più informazioni su questa laurea, leggi: Cosa c’è da sapere sulla laurea in fisioterapia e la guida per diventare fisioterapista.

Immagine in evidenza di Ryutaro Tsukata da Pexels

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