Analizziamo insieme l’andamento dei punteggi minimi rispetto a quelli del 2016 per formulare qualche stima sui futuri scorrimenti di Medicina. Il test ormai è stato fatto e le carte sono state scoperte. Con l’uscita della graduatoria nominale del 3 ottobre ogni candidato ha scoperto il proprio punteggio e soprattutto il proprio destino. C’è chi ha letto accanto al proprio nome un bellissimo “assegnato”. La parola che ogni aspirante medico vuole leggere, in grado di spazzare via le ansie di un anno intero. C’è, poi, chi si è trovato nel territorio più difficile: il limbo del “prenotato”. Le domande di rito sono: “Entrerò?”, “Mi immatricolo?” oppure “Aspetto?”
Se vuoi qualche chiarimento su che cosa significhino questi termini, ti consiglio di leggere questo articolo: Tutto ciò che devi sapere sulla graduatoria nazionale
Test medicina 2017: l’abbassamento generale dei punteggi
Come avevamo previsto, il test 2017 ha messo un po’ più in difficoltà gli studenti rispetto a quello del 2016. L’alfabeto farfallino e tutta la sua compagnia hanno fatto impennare i punteggi generali come mai era successo negli anni precedenti, arrivando persino a far totalizzare il massimo, cioè 90 punti, a ben 9 candidati.
La prova di ammissione 2017 è stata diversa: leggermente più complessa. E questo ha portato con sé un abbassamento generale dei punteggi degli studenti, come si può vedere da questo grafico di confronto delle fasce di punteggi ottenuti.
Come puoi osservare, la distribuzione dei punteggi è paragonabile: il picco si trova sempre tra 40 e 49 punti. Nel 2016, però, molti più studenti hanno totalizzato punteggi superiori al 50 rispetto al 2017.
Ovviamente questo porta anche ad un abbassamento dei punteggi minimi. Nel 2016, l’asticella per entrare con la prima assegnazione era fissata ai 63,3 punti. Nel 2017, il punteggio minimo per essere assegnato al primo colpo è stato invece 59,70.
Test medicina 2017: città che vai, punteggio minimo che trovi
Il 3 ottobre è stata pubblicata la graduatoria nazionale. Che porta gli studenti italiani a partecipare alla stessa spasmodica corsa verso l’università e che inevitabilmente fa variare i punteggi minimi di ateneo in ateneo. Un po’ perché alcune città sono più ambite, un po’ perché i punteggi medi cambiano con l’area geografica.
Ecco tutti i punteggi minimi del test 2017 alla prima assegnazione:
Osserviamo un’uniforme diminuzione dei punteggi minimi. Allo stesso tempo, i primi della classe e gli ultimi sono rimasti gli stessi:
- Catanzaro ha l’asticella più bassa d’Italia: 59,70 punti nel 2017, 63,30 punti nel 2016;
- Milano Bicocca è l’Ateneo in cui è più difficile entrare: 72,30 nel 2017, 75,60 punti nel 2016.
Proprio per questo motivo, è ragionevole pensare che anche l’andamento degli scorrimenti sarà analogo a quello del 2016.
Il limbo degli scorrimenti: di quanti posti si scalerà?
L’angoscia esistenziale non è ancora terminata per chi si trova travolto dalla cascata degli scorrimenti. Quel prenotato a fianco del proprio nome lascia l’amaro in bocca. Certo, c’è la possibilità di entrare nella sede d’interesse, sei ad un passo dalla vittoria. Ma allo stesso tempo ti attanaglia il dubbio: “Cosa faccio?” o “Riuscirò effettivamente ad entrare?”
Nessuno ha la sfera di cristallo, ma è facile tracciare delle analogie con il test 2016. Visto che la diminuzione di punteggi minimi è stata uniforme, così come l’andamento generale delle prestazioni dei candidati, possiamo pensare che anche gli scorrimenti si comporteranno nello stesso modo.
Analizziamo insieme l’entità degli scorrimenti per la prova di ammissione 2016. Quante posizioni sono “scalate”?
Possiamo trarre qualche informazione da questa tabella:
- in media, con il primo scorrimento vengono liberati circa 450 posti;
- sempre parlando di media, dopo il quinto scorrimento si slitta di circa 710 posti;
- gli scorrimenti sono abbastanza omogenei, con qualche eccezione: Salerno e Udine hanno avuto scorrimenti molto esigui, mentre Varese è arrivata sino a 1258 posti di scorrimento;
- probabilmente il limite ultimo di ripescaggio si trova a circa posizione 12000 in graduatoria nazionale.
Detto questo, se sei tra i prenotati o tra gli studenti in attesa e non sai come muoverti, ecco qualche consiglio che ti può far comodo.
Scorrimenti: come comportarsi?
Non è difficile capire come funzionano gli scorrimenti. Se risulti prenotato hai due opzioni:
- immatricolarti nell’Ateneo a cui puoi accedere immediatamente, senza aspettare ancora;
- confermare l’interesse a rimanere in graduatoria (è fondamentale per non essere esclusi) e aspettare gli scorrimenti.
Se invece risulti in attesa potrai solo aspettare e sperare che gli studenti assegnati o prenotati rinuncino, e che si liberi un posto per te.
Certo, per capire che cosa convenga fare è necessario sapere a grandi linee quale sia la probabilità di entrare nell’università che ti interessa. Se sei prenotato a Pavia, ma vorresti tanto studiare a Milano Bicocca, ti conviene sapere quale sia la probabilità che gli scorrimenti ti facciano raggiungere l’obiettivo.
Ecco qualche regola facile da seguire per aiutarti nella scelta:
- se ci sono meno di 200 posizioni tra la tua e quella relativa al punteggio minimo per la sede che ti interessa, allora ti conviene aspettare: come hai visto nella tabella sopra, sarai praticamente già entrato con il primo scorrimento;
- se hai davanti a te fino a 600 posizioni, è probabile che tu riesca ad entrare con gli scorrimenti, ma non c’è la certezza. Devi valutare bene che cosa vuoi dal tuo futuro, quanto vuoi aspettare e quale sia la situazione dell’ateneo che ti interessa;
- se per entrare devi scalare più di 800 posizioni, le tue chance sono basse. Ti consigliamo di iniziare ad elaborare dei piani alternativi per il futuro prossimo, senza mai comunque perdere le speranze! A volte gli scorrimenti possono durare anche tutto l’anno.
Il consiglio generale è di aspettare almeno il primo scorrimento.
Per il resto… In bocca al lupo, aspiranti studenti di medicina!
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